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Social network: Snapchat vs Instagram

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Le strategie di social media marketing devono fare inesorabilmente i conti con la diffusione di nuovi social network e con l’implementazione di nuove funzionalità, modificando, conseguentemente, le modalità d’intervento. Nelle scelte relative alla presenza sui social network ci si può imbattere nelle potenzialità di due app basate sullo scambio di immagini attraverso messaggistica istantanea : Snapchat e Instagram.

L’impatto che la diffusione di foto e video contenenti riferimenti al brand o alla sua identità e cultura è notevole, soprattutto se rapportato ai ridotti costi di diffusione della strategia social e alla numerosità della platea che può essere potenzialmente raggiunta. Prima di valutare la presenza su uno di questi social, è necessario verificare la coerenza tra il target dell’azienda e quello degli utilizzatori delle piattaforme di condivisione istantanea di immagini ma anche comprenderne il funzionamento e, conseguentemente, studiare le corrette modalità di presenza del marchio.

Raccontare Stories: Snapchat vs Instagram

Snapchat è nato nel 2011 raggiungendo, nel corso del 2013, un vero e proprio boom che si è tradotto, nell’anno successivo, nell’aumento del suo valore da 10 a 18 milioni di dollari grazie all’introduzione della pubblicità. Questa app è nata per scambiare degli snap, delle immagini o video divertenti arricchiti con frasi, emoticon e adesivi, con uno o più utenti selezionati ma è stata poi estesa attraverso la possibilità di creare delle storie cioè delle successioni di momenti condivisi.

Instagram, app per la diffusione di foto migliorate con l’utilizzo di vari filtri, ha arricchito le proprie funzioni sulla scia del successo di Snapchat attraverso una nuova estensione resa disponibile dall’agosto 2016, Instagram Stories.

Il funzionamento delle storie sulle due applicazioni è molto simile: ogni contenuto ha una durata massima di 10 secondi e la successione di video ed immagini ha una visibilità limitata alle 24 h, successivamente alle quali, sparirà ogni traccia di quanto condiviso.

Funzionalità di Snapchat e Instagram Stories

Snapchat vince indubbiamente la gara sulla qualità e varietà degli elementi aggiuntivi di video e foto: è possibile migliorare le immagini attraverso l’utilizzo di differenti filtri per la modifica dei colori e degli effetti, utilizzare specifici face filter che alterano il volto e spesso cambiano anche il suono della voce, inserire adesivi creati ad hoc per degli eventi o personalizzati dall’utente. Snapchat ha, infatti, acquistato e rilanciato Bitstrips che consente di creare una sorta di proprio avatar sotto forma di sticker da incollare agli snap; in questo modo gli utenti possono diventare i protagonisti caricaturali delle proprie storie.

Instagram Stories non ha nessuna di queste funzionalità aggiuntive, permette la sola condivisione di successioni che devono rappresentare delle istantanee di momenti di vita e che, proprio per questo, non possono essere alterati o migliorati, se non attraverso l’inserimento di emoji, scritte e disegni. Snapchat consente anche la geolocalizzazione delle storie, funzione che Instagram ha soltanto per la condivisione tradizionale, non per l’estensione di Instagram Stories.

Portata dell’Audience

Instagram è indubbiamente il social che garantisce il numero più elevato di utenti raggiungibili, ai quali è quindi possibile veicolare un messaggio, direttamente o indirettamente, pubblicitario. Instagram ha un bacino di 300milioni di utenti attivi ogni giorno mentre Snapchat solo la metà, circa 150milioni. E’ evidente come la portata degli utenti potenziali ai quali destinare una precisa operazione di marketing, sia il punto di maggiore forza di Instagram Stories, che può contare sugli utenti già iscritti alla piattaforma standard ai quali è ora offerta l’ulteriore funzionalità della creazione di storie a tempo limitato.

Instagram ha a proprio vantaggio anche una maggiore facilità di individuazione di nuovi contatti attraverso la ricerca del nome e di recuperare quelli degli amici su Facebook.Tale funzionalità estende ulteriormente la platea dei soggetti ai quali destinare immagini della propria azienda. Su Snapchat è possibile aggiungere un nuovo contatto attraverso il suo nome utente o tramite il suo snapcode, non viene data la possibilità di mettersi in collegamento attraverso ricerche di similarità di condivisioni o contatti comuni, come su Instagram.

La scelta tra le due app deve tener conto soprattutto dell’età del target di riferimento dell’azienda dato che, almeno per il momento, in Italia Snapchat viene utilizzato soprattutto dai teenager mentre Instagram ha un pubblico di utilizzatori maggiormente concentrati nella fascia 18-34 anni.

Le aziende preferiscono Instagram

Data la maggiore facilità di utilizzo di Instagram, l’estensione dei suoi utilizzatori e le potenzialità di ampliamento dei destinatari sulla base di criteri legati a preferenze, contatti comuni e hashtag utilizzati, risulta indubbiamente più razionale una scelta di marketing orientata alla promozione di un’azienda su questo social. Oltre alla sponsorizzazione pubblicitaria, le altre strategie vanno dalla creazione di uno specifico contatto, alla promozione attraverso la condivisione di progetti e iniziative sul profilo di contatti “popolari”.

Non è un caso che il 92% dei marchi più conosciuti preferisca investire su Instagram mentre solo il 40% su Snapchat. Molto probabilmente questo dato è influenzato dal fatto che, per sfruttare commercialmente tutte le funzionalità offerte dal fantasmino con sfondo giallo, è necessario avviare una partnership.

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Quando Snapchat è la scelta vincente

Snapchat è caratterizzato da una forte personalizzazione del messaggio trasmesso per cui risulta vincente la sua adozione in prossimità di un evento importante dell’azienda, per condividerne i momenti rilevanti, le operazioni per la sua preparazione, i protagonisti principali e creare, quindi, una forte aspettativa.

Puoi pensare all’utilizzo di Snapchat, se:

  • Il target di riferimento della tua azienda è quello dei teenagers e dei millennials che, ad oggi, sono coloro che utilizzano maggiormente questa app in Italia.
  • La tua strategia di marketing è basata su una forte personalizzazione del messaggio trasmesso agli utenti che diventano, quindi, i destinatari di una strategia volta ad una diretta interazione con i destinatari. Tale funzionalità è consentita attraverso la creazione e la diffusione di filtri personalizzati dalla tua azienda, resi disponibili per tutti gli utenti sulla base del luogo in cui viene scattata la foto. Tale funzione, denominata geofiltro, fornisce la possibilità di esporre il tuo brand per un determinato periodo di tempo in aree geografiche ben circoscritte, aumentando la specificità del target degli utilizzatori dei filtri. Puoi inviare, quindi, contenuti targetizzati ad un pubblico selezionato.
  • Vuoi promuovere la tua offerta attraverso degli sconti. In tal senso, Snapchat ha un elevato tasso di conversione dei coupon inviati dalle aziende dato che la loro validità è limitata alle 24 h in cui il messaggio è visualizzabile sul social. Da un lato gli utenti sono portati ad utilizzare velocemente le promozioni e i codici sconto e, dall’altro, saranno indotti a visualizzare costantemente la pagina per paura di perdere promozioni interessanti.
  • Sei in prossimità del lancio di un nuovo prodotto o di un evento: rappresentando il dietro le quinte attraverso la pubblicazione della sua storia, potrai suscitare interesse e aspettativa con una comunicazione autentica e divertente.

 

Crescere in digitale: verifica e confronto per Pubblico e Privato

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Un momento di verifica e confronto sui progressi fatti e sulle priorità che si prospettano per la Pubblica Amministrazione, l’Industria, l’Economia, il Governo, l’Università e la Ricerca, soprattutto con la riforma della PA e la relativa digitalizzazione.

Clicca qui per RIFORMA PA: COSA PREVEDE

Si tratta del “DIGITAL ITALY SUMMIT 2016”, il Convegno promosso da THE INNOVATION GROUP in collaborazione con AGID, ASSINFORM, CONFINDUSTRIA DIGITALE, FONDAZIONE ASTRID e GRUPPO MAGGIOLI, e con il sostegno di un gruppo di prestigiosi Partner e con il contributo scientifico di un Advisory Board composto da 40 tra i più autorevoli Esperti  e Protagonisti del mondo digitale.

Clicca qui per saperne di più

Come il digitale cambierà la PA, le imprese e l’Economia

Il cambiamento prodotto dal digitale oltre che profondo è molto pervasivo: aziende ed organizzazioni pubbliche, quindi, nel futuro saranno sempre più piattaforme di servizi gestite da ecosistemi digitali volti a ridisegnare e migliorare i modelli di business così come dell’economia.

Rapporto DIGITAL ITALY 2016: programma e interventi

Nel corso del Convegno, che si terrà a Roma presso l’Auditorium Confindustria il 22 e 23 Novembre, verrà presentato il Rapporto “DIGITAL ITALY 2016”, edito e distribuito da Maggioli Editore, in cui verranno raggruppate le raccomandazioni dei 6 tavoli di lavoro, unitamente ai contributi dei coordinatori.

Scarica qui il programma dell’evento

Pubblico e Privato per la crescita digitale

Di seguito si riporta la video intervista fatta da Roberto Masiero, Presidente di The Innovation Group, a Donato Todisco, Direttore Relazioni Istituzionali e Sviluppo Internazionale presso Gruppo Maggioli, che interverrà al Digital Italy Summit 2016.

 


Banca dati sinistri e Casellario centrale infortuni: cosa sono e chi può consultarli

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La Banca Dati Sinistri

Non tutti sanno che esiste una Banca Dati Sinistri, prevista già dall’art. 135 del Codice delle Assicurazioni Private (in vigore dal 1 gennaio 2006) ma effettivamente disciplinata soltanto nel 2015, quando è entrato in vigore il decreto interministeriale che istituisce l’Archivio informatico integrato Antifrode (AIA), regolamentato poi dall’IVASS a giugno di quest’anno.

Tale banca dati raccoglie tutti i dati dei sinistri denunciati, ed è composta da 3 sezioni: dati anagrafici dei danneggiati, estremi degli incidenti stradali e dati anagrafici dei testimoni. Tali sezioni vengono alimentate dalle informazioni che le imprese assicuratrici sono obbligate a trasmettere nell’immediatezza del ricevimento della denuncia di sinistro o della richiesta di risarcimento (non oltre 7 giorni), riferimenti che vengono poi aggiornati fintanto che la pratica di risarcimento è in gestione.

Le compagnie trasmettono non soltanto i dati essenziali per identificare danneggiati e testimoni e per definire gli estremi del sinistro, ma anche elementi ulteriori a completamento che comprendono, a titolo esemplificativo, i nominativi dei professionisti che assistono le parti, del carrozziere presso il quale l’auto è stata riparata e l’indicazione dell’ospedale o della struttura sanitaria dove la vittima è stata curata.

Si tratta di elementi che permettono di verificare l’eventuale esistenza di “parametri di significatività”, indicatori di possibili fenomeni fraudolenti che possono consentire alla compagnia di sospendere i termini per fare un’offerta risarcitoria al fine di compiere indagini più approfondite sulla “genuinità” del sinistro.

Si consiglia il seguente volume:

La liquidazione del danno nella rca

La liquidazione del danno nella rca

Andrea Maura, 2014, Maggioli Editore

L'opera, aggiornata alla recente giurisprudenza, analizza tutti gli aspetti assicurativi da conoscere nell'ambito della pro-cedura di risarcimento del danno per la responsabilità civile auto. Il testo, strutturato in modo operativo, offre al lettore l'analisi dell'istituto con l'indicazione...



Chi può consultare la Banca Dati Sinistri?

Sono legittimati a consultare la Banca Dati Sinistri sia soggetti pubblici (l’autorità giudiziaria, le forze di polizia) che privati (le compagnie di assicurazione nonchè i sinistrati stessi). E’ importante considerare che i soggetti danneggiati possono verificare l’esistenza del proprio nominativo nella Banca Dati Sinistri così da eseguire un controllo sulla correttezza dei riferimenti riportati nella stessa, al fine di evitare di vedere compromesso il proprio diritto al risarcimento.

Il Casellario Centrale Infortuni

Oltre alla Banca Dati Sinistri esiste un altro importantissimo database, il Casellario Centrale Infortuni (disciplinato dal DLgs 38/200) che l’INAIL e le compagnie di assicurazioni compilano comunicando i dati dei soggetti che hanno subìto lesioni con esiti invalidanti derivanti da malattia professionale, infortunio professionale e non, nonchè in conseguenza di incidenti stradali o infortuni coperti da polizze assicurative.

Tali dati sono acquisibili e verificabili anche da parte dei danneggiati stessi, i quali possono, pertanto, verificare l’esistenza e la corretta indicazione dei precedenti infortuni subìti.

E’ importante conoscerne l’esistenza nonché la possibilità di accedervi e di verificare i dati contenuti in quanto, in caso di nuovo sinistro con esiti invalidanti che interessano il medesimo distretto del corpo, l’eventuale danno liquidabile riguarderà soltanto l’eventuale aggravamento rispetto menomazione precedentemente liquidata. Può capitare, però, che i dati siano stati riportati in maniera errata, con la conseguenza di compromettere una efficace tutela risarcitoria.

Quali dati dovrebbero comunicare le compagnie?

E’ utile chiarire che il grado di invalidità comunicato dalle compagnie per l’inserimento nel Casellario Centrale Infortuni è quello riconosciuto dai propri medici legali o, nel caso in cui il danneggiato avesse presentato una valutazione medico legale di parte, quello stabilito dopo una trattativa in contraddittorio, finalizzata a stabilire un incontro tra le due determinazioni, e che ha come risultato una transazione che stabilisce un valore mediato tra i due posti in contraddittorio.

Ma quale valore dovrebbe comunicare la compagnia al casellario? La percentuale di invalidità che la compagnia ritiene di attribuire autonomamente, sulla base delle proprie valutazioni, o il valore stabilito all’esito della trattativa?

Se la compagnia sostiene che sussista un grado di invalidità del 0% mentre il professionista che rappresenta il danneggiato sostiene che l’invalidità sia del 4% e, all’esito del contraddittorio, viene stabilito dalle parti una transazione su un valore del 2%, quest’ultimo, proprio in quanto risultato di una transazione, non dovrebbe costituire il valore che la compagnia andrà a comunicare al casellario, ma, più coerentemente, dovrebbe indicare il valore che essa ritiene riferibile a quel caso specifico.

La conseguenza nella pratica sarebbe assai significativa: in caso di successivo sinistro con lesioni che riguardassero il medesimo distretto del corpo la base di calcolo non sarebbe più, nell’esempio sopra riportato, il 2%, ma un valore pari ad 0%.

Diverso il caso in cui si addivenga alla definizione del grado di invalidità a seguito di nomina di un consulente tecnico d’ufficio da parte di un giudice, al quale si rimette in toto la valutazione in ordine al grado di invalidità subìta dal danneggiato (e in questo caso, pertanto, tale valore risulterà essere quello correttamente da inserirsi nel casellario).

 

PA Digitale e Pmi 4.0: i progetti del Governo per una strategia digitale nazionale

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Tra i progetti sui quali punta il Governo vi è anche quello di spingere sempre di più sull’innovazione digitale del Paese.

Il prossimo appuntamento in questa direzione è Digital Italy Summit 2016, che si svolgerà a Roma in Confindustria il 22-23 novembre prossimi, a rappresentanza di un primo rilevante momento di confronto e scambio sul tema dell’innovazione digitale.

Rapporto Digital Italy 2016

Approfondisci con PA DIGITALE: COSA CAMBIA

Allo scopo di elaborare una strategia a livello nazionale dell’innovazione digitale, durante il summit verrà presentato il Rapporto Digital Italy 2016, edito da Maggioli, sui risultati dei tavoli di lavoro ai quali hanno preso parte oltre 40 specialisti del settore digitale, sia italiani che internazionali, insieme ad esponenti politici, docenti universitari ed economisti.

In questo contesto si stanno finalmente delineando politiche ed iniziative che mirano ad aggredire, pur ancora in ordine sparso, i nodi dell’innovazione e della crescita digitale del nostro Paese.

Clicca qui per RIFORMA PA: COSA PREVEDE

Piano digitale nazionale: i progetti del Governo

I progetti per spingere verso una maggiore crescita digitale sono principalmente tre: Italia Login, Piano Nazionale Industria 4.0, Piano Banda Ultralarga; dal summit si attendono risposte per ognuno di questi temi.

Clicca qui per leggere l’articolo

Per saperne di più si consiglia il seguente volume:

Digital Italy 2016

Digital Italy 2016

A cura di Enrico Acquati, Camilla Bellini, 2016, Maggioli Editore

Un tema cruciale per lo sviluppo oggi del Paese è certamente quello della diffusione delle tecnologie digitali. Dopo un lungo periodo di sostanziale sottovalutazione dell’importanza di queste tecnologie, recentemente il governo ha espresso...



Professionisti e Titolari di PMI: come usare la firma digitale per il proprio business

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A livello nazionale sono sempre di più i professionisti e titolari di Pmi ad avere la firma digitale; tuttavia questo strumento, nella maggioranza dei casi, viene attivato più per rispettare un obbligo di legge piuttosto che per sviluppare con maggiore efficienza il business.

Professionisti e Firma Digitale: cosa manca perché sia utile alle organizzazioni?

Ciò che ancora manca affinché si realizzi una vera e propria esperienza di impiego che sia intuitiva e soprattutto in grado di competere con la pratica del cartaceo è una maggiore diffusione delle dotazioni infrastrutturali e tecnologiche.

Come innovare le regole?

Prendendo in considerazione la mancanza degli elementi di cui sopra, InfoCert punta ad innovare le regole grazie all’introduzione di una piattaforma disponibile in cloud e on premise, atta a permettere ai professionisti  di firmare documenti di natura legale direttamente online e da qualsiasi dispositivo, si tratta di Dike GoSign.

Come funziona?

Si tratta di una trasposizione su Pc, tablet e smartphone del libro firme, per cui tutti gli utenti registrati possono stilare un documento avvalendosi del software e così personalizzare le firme, le sigle o le note. Nel momento in cui il professionista sceglie la tipologia di firma elettronica personalizzata (variandola sulla base del grado di robustezza legale che intende conferire al documento), può direttamente  inviare il file agli indirizzi e-mail di tutti coloro che devono approvarlo.

Per poter ricevere e firmare il documento non serve che sia stato attivato un account GoSign: infatti il sistema reindirizza l’utente in maniera automatica a un template online che gli consente di interagire con il foglio elettronico.

A questo punto il mittente, avvisato dell’operazione, ha la possibilità di gestire direttamente sulla rispettiva dashboard tutte le pratiche chiuse ma anche quelle da gestire. Inoltre, cosa molto importante, il software agisce anche senza connettività in quanto registra le operazioni fatte e successivamente le sincronizza con il sistema centrale non appena la rete è disponibile.

Dove trova applicazione lo strumento?

Lo strumento, secondo InfoCert, potrà trovare applicazione tanto nel back-end (ossia rapporti di fornitura e procurement, funzioni HR e processi di approvazione) quanto nel front-end delle imprese (acquisizione e contrattualizzazione dei clienti, con particolare riguardo al settore finanziario).

In arrivo nuovo software che aiuta i cittadini e fa risparmiare il Comune

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E’ di questi giorni la presentazione, presso il Comune di Perugia, del nuovo sistema informatico integrato per la gestione dei servizi demografici.

Un sistema più facile per i Comuni

Si tratta di un sistema all’avanguardia, elaborato da Maggioli Informatica, atto a semplificare e velocizzare tutte le attività anagrafiche, di stato civile ed elettorale.

Il sistema, contestualmente, consentirà di ripulire l’attuale banca dati anagrafica dai record sbagliati e, a livello informativo, di perfezionare e correggere tutte le informazioni (come ad esempio la numerazione dei civici) anche in considerazione dell’imminente ingresso del Comune nell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).

Come funziona il nuovo software

In pratica, il nuovo software gestionale JDemos, che ricordiamo è stato realizzato in tecnologia Java e Web per la completa ed integrata gestione dei diversi servizi (tra cui Anagrafe, elettorale, stato civile, leva, Ina/saia, statistica, carta d’identità, visualizzazione web per Enti esterni, anagrafe minimale e web services), permetterà di risolvere tutte le criticità del sistema attualmente utilizzato, allo stesso tempo, superando di gran lunga i due programmi gestionali adoperati all’interno dell’Ufficio di stato civile.

Inoltre, il sistema consentirà anche all’ente un notevole risparmio sotto il profilo dell’incidenza del canone di manutenzione.

Quando entrerà in funzione?

Il software Jdemos entrerà ufficialmente in funzione a partire da gennaio 2017. E’ già stata ultimata una scrupolosa attività di vaglio ed analisi, riversamenti di dati e collaudi in collaborazione con i tecnici informatici dell’U.O. Sistemi tecnologici – open data ed energia, insieme agli operatori dell’U.O. Servizi al Cittadino.

Clicca qui per saperne di più

 

Dall’attuale Pubblica Amministrazione alla P.A. Digitale: in arrivo i nuovi servizi cloud

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Il colosso Microsoft Italia ha appena stretto un accordo con Maggioli Informatica, software house del Gruppo Maggioli, per riuscire a contribuire in maniera più attiva e dinamica allo sviluppo dell’innovazione e della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Per saperne di più si consiglia PA digitale: come cambia, cosa si deve sapere

Digitalizzazione PA: in cosa consiste la nuova offerta

Tutti i servizi cloud di Microsoft, che si ricorda si basano sulla strategia del cosiddetto “trusted cloud”, vale a dire un cloud che si allinea ai criteri di trasparenza, sicurezza, e privacy, ovviamente in conformità con le esigenze della P.A., costituiscono un valore aggiunto per la soluzione proposta da Maggioli.

In sostanza, il nuovo servizio offerto, chiamato “City in cloud”, non costituisce altro che una soluzione innovativa capace di replicare la postazione di lavoro di un dipendente della Pubblica Amministrazione affinché si possa svolgere la propria attività non soltanto da qualsiasi luogo ma anche attraverso qualsiasi tipologia di dispositivo, migliorando contestualmente la flessibilità delle stesse prestazioni.

Un know-how tecnologico rilevante

Per quanto riguarda, quindi, il settore legato all’informatica, grazie a questo accordo il Gruppo Maggioli acquisisce un importante know-how tecnologico volto anche a consolidare il rispettivo ruolo di partner di riferimento per tutti gli Enti Locali in grado di provvedere all’assistenza ed alla consulenza necessarie per trasformare concretamente l’attuale P.A. nella futura Pubblica Amministrazione Digitale, velocizzandone l’iter di passaggio.

I benefici del progetto

Tra i maggiori benefici realizzati dal nuovo progetto congiunto Microsoft-Maggioli per la P.A. vi sono in particolare:

drastica riduzione dei costi di start-up (in tal senso bastano, infatti, la connettività ed un set di credenziali per poter fruire di servizi in Cloud);

aggiornamenti, sviluppi e patching totalmente svincolati dalle necessità di gestione interna del singolo ente locale;

esternalizzazione del rischio, disaster recovery e continuità operativa (si ricorda come l’integrità del dato sia un elemento fondamentale per cui avvalersi di un partner con una consolidata esperienza nella “data protection” è un fattore di non poco conto);

– sviluppo del lavoro geograficamente svincolato dalla location fisica.

Per saperne di più continua a leggere qui

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